Recarsi in una farmacia al giorno d’oggi non è più sinonimo di malattia, visto che ormai in questi luoghi si possono trovare in vendita prodotti per l’igiene della persona, cosmetici, integratori e alimenti per chi soffre di intolleranze o allergie a determinati cibi.
Un tempo non era così, ci si recava dal farmacista per ordinare la preparazione di una medicina che veniva prodotta a mano, perché spesso era sotto forma liquida, ma anche in polvere o in pastiglie. E’ da qui che prende il modo di dire indorare la pillola: quando il medicinale era veramente disgustoso per sapore ed odore, o si confettava con lo zucchero, oppure si ricopriva la superficie con uno strato di polvere d’argento o d’oro per renderla attraente.
Esistevano strumenti chiamati pilloliere e indoratore, fatti di legno o di metallo e che si usavano in modalità manuale, ruotando l’apposita pallina per alcuni minuti in modo da far aderire la sostanza. Del resto, le pillole avevano in aggiunta degli elementi cerati e semisolidi come il sapone. Senza questi elementi fondamentali la polvere e il pestato di erbe si sarebbero dispersi al vento.
Ora, questi oggetti vengono esposti in vetrina insieme ai medicinali contro i malanni di stagione. Come i supermercati, un farmacista oltre a studiare per diventare tale dovrebbe curare gli arredi del locale: un esempio di arredamento farmacie è dato da scaffali e pareti attrezzate o divisori in cui riporre la merce in vendita, tenendo sotto chiave sul retro i medicinali erogabili solo dietro prescrizione medica. Ormai, sono solo i farmacisti erboristi ad avere un laboratorio in cui preparare i prodotti, visto che tutto viene dalle case farmaceutiche e cosmetiche o da aziende che si occupano di celiachia e intolleranza al lattosio.
Come è cambiata la farmacia dalla sua nascita ai giorni nostri
La storia della medicina risale a tempi veramente antichissimi. Sin dai primi passi dell’essere umano sulla Terra, lo stesso ha provato a curarsi di se stesso, non tanto dal punto di vista estetico, quanto da quello della salute. Infatti, tra cibo avvelenato, aggressioni di altri esseri umani o di animali feroci, bruciature date dal fuoco e dal freddo e soprattutto conseguenze di infezioni e malattie, l’uomo ha sempre cercato di stare bene e ritrovare le forze.
I farmaci erano soprattutto piante ed estratti, finche nel Medioevo alcune ricerche sull’alchimia e sulla chimica hanno portato a creare i primi farmaci della storia, ma pur sempre da estratti di erbe e spezie. I monasteri hanno dato vita all’Orto dei Semplici: queste colture si chiamerebbero al giorno d’oggi farmacie fitoterapiche in cui si coltivavano numerose varietà di piante e aromi, come salvia, ruta, iris, finocchio e rosmarino, ma anche menta e cumino. Una volta pronte, queste specie vegetali venivano raccolte, essiccate e conservate in dei contenitori di ceramica, di peltro o di vetro.
Al bisogno, si prendeva la quantità di cui si aveva bisogno e si preparavano pozioni mediante distillazione o infusione, un po’ come si fanno al giorno d’oggi i liquori o il tè in bustine. Alcuni preparati alchemici contenevano anche resti animali, come ad esempio la Triaca che era famosa per la sua carne di vipera.
Nonostante questo, però, gli arredi e soprattutto i contenitori avevano una funzione precisa ed erano appositamente decorati per indicare il contenuto, ma anche proteggerlo. I vetri blu o comunque scuri, così come i vasi sapientemente decorati di ceramica, servivano per filtrare i raggi del sole o per conservare l’aroma e i principi attivi.
Arredamento farmacia, come stimolare al cliente emozioni e comunicazione
Come si arreda una farmacia? Senza avere l’ansia di risparmiare o di sbagliare. E’ una attività che potenzialmente non può fallire, visto che a tutti prima o poi servirà una medicina. E’ importante comunque curare anche l’aspetto del “supermercato”, ovvero distribuire i vari settori merceologici e dei banchi nello spazio per sfruttare al meglio la superficie a disposizione: la scelta dell’arredo più adatto agli spazi presenti permetterà di creare un percorso d’acquisto ideale in cui saranno visibili i prodotti e le relative promozioni.
Il cliente deve trovarsi a suo agio in un ambiente ordinato, armonico nella scelta dei colori e degli arredi, luminoso e dove la comunicazione è resa molto efficace. Così facendo, si crea in lui una emozione e permetterà di sfruttare al meglio l’ambiente, rendendo anche facile e assimilabile da terze persone ogni consulenza e consiglio. Del resto, in un luogo in cui si dovrebbe mettere al primo posto igiene e salute non è bello trovare disordine, scaffali posti a caso e un farmacista apparirà stressato e poco esaustivo nelle spiegazioni.