La salvaguardia delle foreste? Passa attraverso un corretto riciclo

foreste

Con 200-220 risme di carta riciclata è possibile salvare un’intera pianta: questo ha stimato Greenpeace, che in una ricerca sugli italiani e il consumo della carta è giunta alla conclusione che una famiglia di 4 persone arriva a sfruttare 2 alberi ogni anno. Per tale motivo, il riciclaggio della carta è quanto mai importante per proteggere più foreste possibili, tenendo conto che da 100 fogli di carta nuova, se opportunamente trattati, possono essere ricavati 80-90 fogli riciclati.

Per produrre carta serve una specifica materia fibrosa chiamata cellulosa, con cui sono composte le membrane cellulari delle piante, che dovrà essere poi lavorata e mescolata con altre sostanze. Questo polimero si ricava essenzialmente del legno, e si calcola che per realizzare un chilo di carta standard ne siano necessari 7 etti. Numeri che inducono a riflettere, ma soprattutto rendono evidente la centralità del riciclo per la salvaguardia dell’ambiente.

Riciclo della carta: un processo “verde”

Il primo fenomeno che il riciclo aiuta a combattere è la deforestazione, considerata tra le principali cause del riscaldamento globale: ogni tonnellata di carta recuperata aiuta a tutelare 17 alberi.

Mettendo in atto questo processo, non solo si ridurranno i cambiamenti climatici, ma si preverranno sia l’erosione del suolo che l’estinzione di molte specie animali.

Riciclando la carta non ci sarà bisogno di estrarre nuova cellulosa, così come non si sprecheranno energie in fase di lavorazione, sia elettriche che idriche. Insomma i vantaggi sono molteplici, compreso il dimezzamento delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, non solo quando la carta viene prodotta, ma anche durante l’abbattimento degli alberi, perché senza di essi non si verificherebbe l’assorbimento della CO2, fondamentale per mantenere elevata la qualità dell’aria.

Per raggiungere tutti questi benefici è importante che tutti facciano la loro parte, impegnandosi a compiere come primo atto una raccolta differenziata scrupolosa.

Raccolta differenziata, tutto comincia da qui

Se l’obiettivo primario del riciclo carta e cartone è quello di preservare gli alberi, allora è bene separare accuratamente questi materiali dagli altri rifiuti, inserendoli in un apposito contenitore per destinarli al recupero. In questo modo verrà diminuita la quantità di scarti da conferire in discarica, e verranno tagliate sempre meno piante per ricavare nuova cellulosa.

In fase di raccolta differenziata vanno seguite alcune regole per far sì che il riciclo della carta vada a buon fine: gli imballaggi con residui di cibo, come i cartoni della pizza, non vanno inseriti nella raccolta di carta e cartone perché generano cattivi odori e possono contaminare la carta, così come non sono riciclabili gli scontrini, prodotti con carte termiche che mal si prestano al processo. Inoltre, per risparmiare spazio, è importante appiattire il più possibile le scatole e gli scatoloni nel contenitore. Non bisogna scordarsi di rimuovere eventuali materiali non cellulosici dalla carta, come nastri adesivi o punti metallici, che vanno riposti in altri recipienti. Gli accorgimenti elencati sono generici, perché le norme possono variare da Comune a Comune, ed è compito del cittadino informarsi rispetto a loro eventuali variazioni.

C’è un altro fenomeno in realtà, precedente alla raccolta differenziata, che aiuta nella salvaguardia dell’ambiente ed è strettamente legato alla produzione della carta: la gestione sostenibile delle foreste.

Le foreste sostenibili: una nuova frontiera della produzione carta

La filiera della carta ha scelto da qualche tempo di approvvigionarsi dalle foreste sostenibili, realtà che consentono di estrarre la cellulosa, principale materia dei prodotti cartari, rispettando un preciso tasso di utilizzo che consente di mantenere integro l’ecosistema, permettendogli allo stesso tempo di rinnovarsi. Queste foreste sono certificate seguendo precisi standard, i quali garantiscono ai consumatori la provenienza sostenibile della carta. I più famosi sono l’FSC (Forest Stewardship Council) e il PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification): il primo pone al centro il benessere dell’ambiente, puntando tra l’altro alla ripiantumazione degli alberi per assicurare il futuro delle foreste a livello mondiale, e per il suo ottenimento si prevede il rispetto di una serie di norme in fase di lavorazione della carta. Il PEFC invece consiste in alcune linee guida europee per mantenere la biodiversità delle selve, il cui rilascio viene affidato a un ente competente.

Più del 70% dell’area forestale europea sottostà a queste certificazioni, le quali aiutano a proteggerle dal disboscamento o dalla loro conversione in terreni agricoli: va ricordato infatti che l’agricoltura è un’altra delle principali cause della deforestazione.

Grazie alle foreste gestite responsabilmente è possibile proteggere l’ambiente, riducendo la pressione sulle selve naturali e contribuendo a tutelarne le biodiversità. Le certificazioni permettono di risalire all’origine del legno con cui la carta è stata prodotta: in questo modo si riesce a sostenere una costante fornitura di materia prima per la produzione, riuscendo allo stesso tempo a non essere invasivi nei confronti dell’ambiente.

Questo sistema di controllo, combinato a un corretto riciclo di carta e cartone, il cui punto di partenza è individuabile nella raccolta differenziata, riduce drasticamente l’abbattimento di alberi, o comunque consente di sfruttarli in maniera sostenibile, senza che questo comporti danni irrimediabili all’ecosistema.