Oggi vogliamo inoltrarci nella conoscenza di un ortaggio particolare e anche un po’ difficile da trovare nei banchi di ortofrutta. Parliamo del Bitter Melon, un prodotto della natura con proprietà curative sfruttate da secoli attraverso la medicina tradizionale in moltissimi Paesi.
Cos’è il Bitter Melon
Non è molto frequente sentire parlare di questo ortaggio nei Paesi occidentali, dove la Medicina si basa su principi allopatici mentre è assolutamente conosciuto ed utilizzato presso altri popoli come gli indiani, i cinesi e molti popoli africani.
Il suo uso nella medicina tradizionale di questi popoli è rivolta ai problemi digestivi, per stimolare l’appetito ma anche per curare infezioni dell’apparato gastro-intestinale e come purgante. A parte questi utilizzi, il Bitter melon può essere utilizzato anche per trattare altre problematiche organiche.
Il suo nome scientifico è Momordica Charantia ma da noi, chi lo conosce, lo fa anche e soprattutto sotto il nome di melone amaro, traduzione letterale del suo nome inglese con cui lo abbiamo introdotto nel nostro articolo.
Il nome trae un po’ in inganno in quanto il suo aspetto, più che un melone, lo rende più simile ad un cetriolo. Alcuni, per questo, lo chiamano anche cetriolo cinese. Si tratta di uno dei prodotti della natura più amari che esistano, quindi piuttosto sgradevole per il suo utilizzo sotto forma di prodotto fresco o di succo.
Difficile per noi trovarlo come frutto fresco ma il succo si trova piuttosto facilmente in erboristeria. Per fortuna si può godere delle sue proprietà e dei benefici che fornisce all’organismo assumendolo come estratto secco o come compresse.
Proprietà e Benefici del Bitter Melon
Certamente possiamo confermare l’utilità di questo prodotto naturale per gli usi tradizionali, quindi per i problemi gastro-intestinali ma, come detto, il melone amaro ha anche altre proprietà e altri sono i benefici per l’organismo.
Due principi attivi impoortanti sono contenuti nel Bitter Melon. Si tratta della Charantina che è la frazione cristallina dell’estratto alcoolico del frutto e del polipeptide P, ottenuto dal frutto e dai suoi semi che ha una struttura e caratteristiche molto simili all’insulina, quindi con una potente azione a contrasto del diabete.
Le sostanze contenute nella Momordica o melone amaro, hanno anche la capacità di stimolare il funzionamento dell’organismo. Ciò significa che i benefici si estendono anche al consumo delle calorie introdotte, quindi con azione positiva per chi è alla ricerca del calo di peso.
Tornando al Diabete, sappiamo tutti bene come questa patologia richieda, per essere contrastata, di introdurre meno zuccheri e carboidrati e di consumare rapidamente quelli introdotti. A questo servono i farmaci ipoglicemizzanti o l’insulina che i diabetici devono assumere.
Altrettanto sappiamo quanto l’attività fisica sia importante per i diabetici per lo stesso motivo. La massima attivazioine del metabolismo indotta dal Bitter Melon, perciò, è importante per questa categoria di persone.
Siamo sempre restii a indicare il consumo di alimenti o sostanze al fine di contrastare l’insorgenza di tumori o ancora di più tendere a curarli. Si tratta di una materia troppo seria e sensibile per permetterci di fornire indicazioni che potrebbero non corrispondere al vero in questo senso.
Per quanto riguarda il Bitter Melon ci limitiamo a segnalare uno studio della University of Colorado risalente al 2001 e pubblicata sul Cancer Reserach, una rivista specializzata internazionale, secondo cui le proprietà del Bitter Melon possono contrastare il Cancro al seno.
Sinceramente restiamo sempre un po’ incerti se credere o no a queste cose, se davvero bastasse consumare dei frutti o degli ortaggi per sconfiggere il Cancro, chi lo scoprisse meriterebbe ben più del premio Nobel.
Non sono note vere controindicazioni al consumo del Bitter Melon, purché entro i limiti di dose e modalità d’uso indicate sulle confezioni di compresse ed estratto secco. Ciò a cui occorre fare attenzione è l’uso concomitante con ipoglicemizzanti e Bitter Melon, per evitare il rischio di crisi ipoglicemiche. Non è consigliato nemmeno l’uso in gravidanza e allattamento.